Corinaldo, 7 dicembre: il cantante Sfera Ebbasta doveva presentarsi nel locale Lanterna Azzurra per tenere un concerto, ma a quell’ora ne stava tenendo un altro a Rimini… Nel locale c’erano centinaia di ragazzini accompagnati dai genitori e quando un adolescente ha spruzzato uno spray urticante nell’aria generando malesseri e panico, il risultato è stato quello di 6 morti e decine di feriti. Il mio primo pensiero va alle vittime, perché certamente non si può andare a un concerto per perdere la vita o tornare feriti e traumatizzati.
Ma il mio secondo pensiero lo rivolgo ai rapper italiani di ultima generazione, questi Sfera Ebbasta, Gue Pequeno, Marracash, Skioffi e altri. La musica fa tendenza e, che lo si voglia o no, fa cultura. I testi delle loro canzoni diventano fonte di ispirazione ed esempi di comportamento per le persone che li ascoltano. Gli adolescenti apprendono come spugne, non filtrano, imparano a mente e imitano, modi di fare, modi di vestire, modi di essere. Se questi soggetti musicanti infarciscono le proprie canzoni di volgarità, violenza, mancanza di rispetto nei confronti della donna, esaltazione della droga e di atteggiamenti trasgressivi e fuori legge, allora il cretino che si presenta al loro concerto con lo spray al peperoncino è forse una minima, indiretta conseguenza della regressione culturale alla quale questi personaggi – come tanti altri – ci stanno gradualmente conducendo. Che la smettano quindi di mostrarsi dispiaciuti sui social o al tg, perché sono solo ipocriti che raccolgono i frutti delle idee che barbaramente e superficialmente stanno seminando nella testa dei nostri figli. Questo post, sia chiaro, non è contro i rapper. E’ un genere di denuncia che ha una sua dignità – soprattutto negli USA dov’è nato – per chi vive ai margini della società e vuole sensibilizzare a problemi seri – razzismo, violenza subita, politica ingiusta, etc – ma questi figli di papà italiani che viaggiano con il suv e si fanno fighi con i tatuaggi sulla faccia o una dentiera d’oro e i capelli rosa sono decisamente ridicoli.
Il mio terzo pensiero, infine,va ai genitori. E’ possibile che si esaudisca qualunque capriccio dei figli senza porsi il minimo problema su quello che si sta facendo? Ha senso portarli a 10, 11 anni a un concerto notturno in una discoteca? E dove chiederanno di andare – sicuramente da soli – già a 15, 16 anni? E i testi delle canzoni che ascoltano i nostri figli, li ascoltiamo, li comprendiamo, pensiamo che siano davvero così innocui? Siamo adulti sempre più distratti, sempre meno responsabili e sempre più superficiali. Siamo una generazione di adulti pericolosi, invece di proteggere i nostri figli li diamo in pasto al primo fuori di testa che capita e deleghiamo a lui di far passare loro il tempo senza avere nei suoi confronti il minimo senso critico solo perché – banalmente – lui sta su un palco e noi stiamo sotto.
Riporto due canzoni che vorrei leggessero tutti coloro che permettono passivamente che questi personaggi con pochi neuroni funzionanti come Sfera Ebbasta o Skiaffi educhino e influenzino rovinosamente i propri figli:
“Hey Tipa” di Sfera Ebbasta
Luccico, quando esco per la strada
Luccico, non esco se non ho un completo lucido
la tua tipa mi guarda, ah dubito
che voglia solo fare amicizia, mi vuole subito (Wow!)
mi vede e dice “WOW”
e le sue amiche “WOW” santarelline
ma a me mi sembra Bendhouse
Quanto sei porca
dopo una vodka
me ne vado e lascio un post-it sulla porta
Le more, le bionde, le rosse, le mechesate
vestite da suore o con le braccia tatuate
le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache
Le tipe che ho avuto, le tipe che avrò
So che mi vuoi non dire di no
Lasciami il numero e se mi ricordo
magari un domani ti richiamerò
io non lo so cosa ti faccio
però mi cerchi lo so che ti piaccio
sono una merda ragiono col cazzo
oggi ti prendo, domani ti lascio
Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell’altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
‘ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco subito
“Mi piaci, gioco hard” dubito
di te tipa, che vieni a casa mia con la tua amica
se non è una quinta amicca
Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico Hey tipa! vieni in camera con me! e portati un’amica po-portati un’amica!
Dico!
Estratti da “Jolandi” di Skioffi
«C’è una bambola di porcellana con cui parlo se penso di farmi
Ma la droga non mi vuole ed io non voglio lei, soltanto per accontentarmi
Quando il sole cala, sfogo le mie voglie su una piccola Yolandi
La sbatto contro il muro, tolgo il fondotinta con la forza dei miei schiaffi
Se lo vuole forte, io glielo do forte
Forse anche più del dovuto
Le allargo le cosce e spalanco le porte
Solo quando avrà goduto
Ninja, ninja io sarò il tuo ninja per cantare la tua ninna nanna
Una piccola micia, co in bocca una miccia, firmerà la sua condanna».
«Non parlare brutta cagna che da oggi sono un cane anche io
Non mi hai mai voluto dare il culo, adesso me lo prendo, porco D*o
Shh, dormi adesso che è tutto finito».
«La collana che costava troppo
Adesso dimmi che mi ami, visto che l’ho presa e te la sto stringendo al collo».
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giovanna
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